© Parco Berchtesgaden

CONOSCERE PER RISPETTARE

Regole di comportamento

Sulle Alpi, gli itinerari scialpinistici e per l’escursionismo con racchette da neve sono ormai migliaia: non è più possibile che tali attività vengano svolte senza assolutamente alcun tipo di regolamentazione. E’ necessario che gli appassionati delle numerose attività outdoor che hanno luogo nei sensibili ambienti naturali di montagna vengano informati e sensibilizzati su come comportarsi, per limitare il più possibile l’impatto della loro attività sulla fauna e sulla vegetazione. Si ritiene infatti che il comportamento poco attento nei confronti dell’ambiente di chi pratica le attività ricreative non sia dovuto tanto ad una mancanza di rispetto, quanto piuttosto all’inconsapevolezza e alla carenza di conoscenze. Lo sanno per esempio gli scialpinisti, che un cervo o un camoscio in fuga nella neve profonda su un versante ripido ha bisogno di 60 volte più energia che camminare su un terreno pianeggiante? Che i fagiani di monte, per risparmiare energia, trascorrono la maggior parte del giorno e tutta la notte in cavità scavate nella neve? Che cervi e stambecchi, in inverno riducono drasticamente il fabbisogno energetico, cadendo in una sorta di torpore, la cui messa in funzione può avvenire soltanto se non vengono disturbati?

 

Qui di seguito vengono date alcune raccomandazioni su come comportarsi per cercare di mitigare l’impatto dello scialpinismo e dell’escursionismo con racchette da neve sulla fauna:

1. Come responsabile della gita esercitare il proprio ruolo non solo in relazione agli aspetti della sicurezza, ma anche a quelli di un comportamento rispettoso nei confronti dell’ambiente in cui ci si trova;

 

2. Preparare l’escursione anche dal punto di vista del rispetto della natura, in modo da avere un rapporto più profondo con l’ambiente;

3. Pianificare l’escursione, quando possibile, lungo itinerari già esistenti

4. Evitare di trovarsi in prossimità del limite superiore del bosco prima dell’alba e dopo il tramonto, momenti in cui gli animali sono impegnati nella ricerca del nutrimento e quindi sono particolarmente sensibili ai disturbi;

5. Non trattenersi per molto tempo lungo il limite del bosco e non pianificare l’escursione parallelamente ad esso per lunghi tratti, in quanto si tratta di un ambiente particolarmente apprezzato da diverse specie di fauna;

6. Durante la discesa rimanere in prossimità della traccia di salita, in modo da concentrare il disturbo su una superficie ridotta. In questo modo la fauna avrà a disposizione superfici tranquille utilizzabili come aree di rifugio, dove potersi alimentare e riposare;

7. Evitare i dossi dove la neve viene spazzata dal vento, in quanto costituiscono aree molto utilizzate dalla fauna per alimentarsi;

8. Attraversare i boschi rimanendo lungo le strade forestali. Evitare le discese nel bosco, soprattutto all’interno delle zone in rinnovazione;

 

9. Osservare le indicazioni circa la presenza delle zone di tranquillità della fauna (molto diffuse in Svizzera, Austria e Germania);

10. Se si vedono degli animali, osservarli a debita distanza con il binocolo ed evitare di dirigersi verso di loro in modo diretto, ma cercare di passare a una certa distanza, scansandoli;

11. Nel caso in cui gli animali già osservati a distanza non possano essere evitati (per esempio per motivi di sicurezza), comportarsi in modo che si accorgano della nostra presenza già a notevole distanza, in modo che si possano allontanare da noi con calma;

Disegni di Lisa Dotta

12. Tenere sempre il proprio cane al guinzaglio (almeno in salita per gli scialpinisti), in quanto i cani liberi mettono più facilmente in fuga la fauna;

Soltanto con l’aiuto di tutti coloro che a titolo diverso frequentano la montagna potrà essere raggiunto l’obiettivo di garantire anche in futuro la conservazione di questi ambienti e della fauna che in essi vive.

© Luca Rotelli