© Luca Rotelli

aspetti forestali

Danni al bosco

Per i boschi di montagna la rinnovazione forestale naturale è particolarmente importante, se si vuole che la loro funzione di protezione venga garantita. In alta montagna cresce rada (Fig. 1) e lo sviluppo delle giovani piante è particolarmente lento. Durante la crescita e fino al raggiungimento di un certo sviluppo, è sottoposta a una grossa pressione ambientale: le giovani piante vengono danneggiate dal brucamento da parte della fauna, dallo scivolamento della neve, dalla caduta di massi e indebolite da malattie ad opera di funghi e parassiti. Siccità, o di contro mancanza di calore, e la concorrenza della vegetazione erbacea si aggiungono come fattori aggiuntivi di rischio. Oggigiorno in molte località, a questi danni di tipo naturale, si devono aggiungere anche quelli provocati dalle lamine di sci e snowboard.

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Fig. 1 – In alta montagna la rinnovazione forestale cresce rada e la crescita delle giovani piante è particolarmente lenta. Queste aree vengono spesso ricercate da chi pratica scialpinismo o freeride, perché vengono ritenute sicure. I danni causati dagli sciatori con le lamine dei loro sci o snowboard agli esemplari che fuoriescono dal manto nevoso possono essere però nocivi per la loro sopravvivenza (foto Luca Rotelli).

Durante la pratica delle diverse attività sciistiche condotte al di fuori delle piste battute (scialpinismo e freeride), quando la rinnovazione non è completamente ricoperta dalla coltre nevosa, può succedere che la parte della pianta che ancora è ancora al di fuori, possa essere danneggiata in vario modo dal passaggio di sci e snowboard: la corteccia del fusto viene asportata, i rami e i cimali vengono spezzati (Fig. 2 e 3). Queste lesioni facilitano la predisposizione a infezioni da parte di funghi e parassiti, riducendo la vitalità delle piante danneggiate. Il fatto che questi esemplari siano sopravvissuti a diversi pericoli durante i primi stadi della loro crescita, fa sì che essi abbiano un grande valore per la rinnovazione, in quanto hanno dimostrato un perfetto adattamento alle condizioni stazionali del luogo in cui stanno crescendo. Quando un numero rilevante di giovani piante viene danneggiato, il rinnovamento e quindi l’esistenza stessa del bosco viene messa in discussione, fino a renderlo del tutto impossibile.

Fig. 2 – Quando la rinnovazione forestale fuoriesce dalla neve, le lamine taglienti di sci e snowboard possono provocare gravi danni alla corteccia del fusto. Ciò facilita l’entrata di funghi e parassiti, in grado di ridurre la vitalità dei soggetti danneggiati, fino a decretarne la morte (foto Luca Rotelli).

Fig. 3 – Anche i rami e la gemma apicale possono subire gravi danni dalle lamine degli sci e snowboard. L’esistenza di questo giovane larice è stata totalmente compromessa (foto Luca Rotelli).

Con la pratica dello scialpinismo e del freeride, oltre ai danni diretti causati dalle lamine degli sci e degli snowboard, un’altra conseguenza di queste attività è l’aumento dei danni da brucamento alla rinnovazione forestale, a causa dell’aumento della presenza nel bosco della fauna disturbata (camosci, cervi, caprioli, ma anche stambecchi), il cui fabbisogno alimentare aumenta. Quando il brucamento della rinnovazione forestale si protrae per lunghi periodi di tempo (Fig. 4), esso può determinare una importante riduzione dell’accrescimento e in alcuni casi anche la mortalità delle piante brucate, ciò che non consente più di garantire la perpetuazione del bosco (Fig. 5). A questo proposito vale la pena di ricordare che in zone di montagna la prevenzione dei danni da brucamento della fauna può essere realizzata soltanto in via eccezionale. Poiché la rinnovazione del bosco in alta montagna raramente si insedia su vaste superfici, ma cresce con esemplari isolati o in piccoli gruppi, mancano le condizioni di base per una razionale messa in opera di provvedimenti di difesa. Inoltre in considerazione del fatto che tali provvedimenti di protezione dovrebbero durare nel tempo, la loro realizzazione richiederebbe investimenti elevati. 

Fig. 4 – Il continuo brucamento della rinnovazione da parte degli ungulati selvatici può compromettere in modo irrimediabile la crescita delle giovani piante. Il portamento a bonsai di questo abete rosso indica un brucamento sistematico e ripetuto nel tempo, che non permetterà più a questo esemplare di assumere un portamento normale (foto Luca Rotelli).

Fig. 5 – Quando la rinnovazione non è sufficiente da sola a garantire la stabilità del manto nevoso, allora bisogna ricorrere alla costruzione di opere paravalanghe, la cui realizzazione ha costi elevatissimi. La messa in sicurezza di una superficie di un ettaro con opere paravalanghe può costare anche un milione di euro (foto Luca Rotelli).

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