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iniziativa

Bergwelt Tirol
- Miteinander erleben (Tirolo, Austria)

Il progetto “Bergwelt Tirol – Miteinander erleben” vuole mostrare la via per una frequentazione della natura consapevole e senza conflitti, da parte delle diverse discipline outdoor che trovano luogo in montagna in inverno. Negli ultimi decenni lo scialpinismo ha avuto una crescita esponenziale e per molti versi inaspettata. Con questo progetto si vuole dimostrare che tale attività, nonostante sia diventata ormai un fenomeno di massa, possa essere ancora esercitata in modo rispettoso dell’ambiente, a patto però che vengano osservate alcune regole. Nei vari progetti a scala locale proposti da Bergwelt Tirol, insieme con i suoi numerosi partner, si cerca di individuare le zone di tranquillità per alcune specie di fauna che vivono in montagna e di proporre comportamenti e soluzioni che possono ridurre l’impatto degli itinerari scialpinistici. La stessa crescita è stata vissuta anche dal freeride, che a seguito della comparsa di materiali sempre più performanti, può essere praticato da un numero sempre maggiore di persone. Ed è così anche per l’escursionismo con racchette da neve, che venendo praticato soprattutto nel bosco e nella zona degli alpeggi, provoca disturbi soprattutto al cervo, al gallo cedrone e al fagiano di monte.

 

La maggior parte delle raccomandazioni impartite è su base volontaria e cerca di far presa sulla comprensione e cooperazione degli scialpinisti, dei freerider e degli escursionisti con racchette da neve. L’insieme delle misure adottate deve contribuire a far sì che gli ambienti naturali vengano disturbati il meno possibile e che allo stesso tempo la possibilità di praticare lo scialpinismo rimanga e anzi venga migliorata, mentre solo dove sia assolutamente necessario, venga invece limitata.

 

Le informazioni necessarie per praticare lo scialpinismo sono riassunte sulle bacheche posizionate in prossimità dei parcheggi da cui partono i percorsi e presso i rifugi: su di esse sono riportate le zone di tranquillità individuate dai gruppi di lavoro locale e gli itinerari scialpinistici che non entrano in conflitto con la fauna (Fig. 1).

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Fig. 1 – Bacheca con indicazione delle zone di tranquillità (in giallo). Gli itinerari scialpinisti consigliati sono riportati in violetto. Sotto la cartina è riportata la simbologia, le principali regole di comportamento e l’attrezzatura di sicurezza in caso di valanga (fonte https://www.bergwelt-miteinander.at ).

Una grafica omogenea delle bacheche garantisce il riconoscimento immediato della campagna, al fine di rendere più comprensibile il messaggio che si intende promuovere, l’identificazione degli itinerari da seguire e l’osservanza delle zone di tranquillità.

 

Per gli itinerari che si snodano nel bosco, si è pensato di aprire dei corridoi che facilitano la canalizzazione degli scialpinisti. Questo permette di concentrare l’attività scialpinistica in determinate zone, lasciando indisturbate quelle interessate dalla presenza della rinnovazione forestale così come le zone di tranquillità per la fauna.

 

La segnaletica, che indica il tragitto da percorrere e la presenza di zone di tranquillità per la fauna, viene posizionata in modo essenziale e soltanto in corrispondenza e al di sotto del limite superiore del bosco. I cartelli di segnalazione sono di solito collocati dove ci sono le migliori opportunità di salita e di discesa: la segnaletica ha lo scopo di incanalare il flusso degli scialpinisti, al fine di riconoscere ed evitare le aree sensibili (Fig. 2). Viene inoltre fatto notare che i cartelli che indicano la direzione di marcia non vogliono significare che gli itinerari marcati di salita e di discesa sono sicuri in relazione al pericolo di valanghe e ad altri rischi naturali: questa valutazione sta sempre alla responsabilità personale di ogni scialpinista.

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Fig. 2 – Scialpinisti lungo l’itinerario di salita, indicato dal cartello arancione: se posizionati nei punti strategici, anche in numero contenuto, consentono di ridurre notevolmente le varianti e con esse il disturbo (foto Land Tirol).

Laddove il territorio in inverno venga utilizzato intensivamente per lo scialpinismo e si manifestino ripetutamente situazioni conflittuali, si cerca di risolverle coinvolgendo i gruppi di lavoro locale, secondo quanto disposto dalle indicazioni contenute nel piano regionale riguardante gli itinerari di sci e di snowboard. Sulla base delle conoscenze locali e della documentazione che viene messa a disposizione dei gruppi di lavoro regionali, vengono raccolte e ordinate le informazioni di base, che sono:

  • cartina degli itinerari scialpinistici conosciuti e loro frequentazione;
  • cartina della vocazionalità ambientale per il fagiano di monte e il gallo cedrone;
  • cartina dei punti di foraggiamento di cervo e capriolo;
  • cartina delle aree di svernamento di cervo, camoscio e stambecco;
  • cartina dei boschi di protezione.


Sulla base di queste informazioni si cerca di individuare insieme le zone di conflitto e le possibili soluzioni. Tutte queste conoscenze vengono riassunte in una cartina dove vengono indicate le zone di tranquillità per cervo, stambecco e camoscio, fagiano di monte e gallo cedrone e per i boschi di protezione.

 

La cartografia così approntata viene poi presa in consegna dal servizio cartografico del Tirolo (TIRIS) e quindi messa a disposizione gratuitamente come Open Government Datensatz all’interno di un portale dedicato. Nel caso sia necessario, le zone di tranquillità vengono poi marcate con opportuna segnaletica sul territorio: si cerca tuttavia di utilizzarla in modo essenziale.

 

Affinché siano rappresentati gli interessi di tutti gli attori, le seguenti categorie sono state coinvolte:

  • Caccia, rappresentata dal presidente dei cacciatori del distretto;
  • Club Alpino Austriaco, rappresentato dalle sezioni locali;
  • Comuni, rappresentati dai sindaci;
  • Conoscitori della zona, rappresentati dai gruppi locali del soccorso alpino, le sezioni locali del club alpino e l’associazione locale delle guide alpine;
  • Conservazione della Natura, rappresentata dall’Ufficio conservazione della natura del Tirolo;
  • Coordinamento, rappresentato dal servizio paesaggio del Tirolo;
  • Guide alpine e maestri di sci, rappresentati dalla sezione regionale dell’associazione delle guide alpine;
  • Proprietari terrieri, rappresentati dalla Camera provinciale dell’Agricoltura;
  • Protezione del bosco, rappresentata dagli uffici forestali regionali;
  • Settore turistico, rappresentato dall’Associazione del turismo.


I progetti locali attualmente in corso sono cinque:

  •  Villgratental
  • Tuxertal
  • Obernbergta
  • Brixental
  • Sellraintal


In ognuno sono stati individuati e marcati decine di itinerari scialpinistici e realizzate diverse zone di tranquillità.


Il comune denominatore di questi progetti può essere così riassunto:

  • creazione di gruppi di lavoro con la presenza di rappresentanti dei comuni, dei proprietari terrieri, del club alpino austriaco, degli scialpinisti locali, dell’associazione del turismo, dei cacciatori, dei forestali, del servizio conservazione della natura e dello Stato federato del Tirolo: questa varietà di attori garantisce che vengano presi in considerazione in modo equo tutti gli interessi;
  • individuazione degli itinerari scialpinisti che entrano in conflitto con la presenza della fauna e identificazione delle aree più sensibili dove gli animali non devono essere disturbati per nessun motivo (zone di tranquillità);
  • posizionamento di bacheche informative con l’indicazione degli itinerari e delle aree di tranquillità, nei parcheggi all’inizio delle escursioni scialpinistiche più frequentate;
  • creazione di corridoi nel bosco per canalizzare il flusso degli scialpinisti e quindi per ridurre la superficie sottoposta a disturbo;
  • valutazione del grado di rispetto ottenuto nelle varie zone di tranquillità. Per questo scopo è stata sviluppata una APP scaricabile su Smartphone che permette di calcolare la densità di tracce lasciate dagli sciatori. I risultati mostrano come le zone di tranquillità siano state in gran parte rispettate, con nessun passaggio o al massimo con poche tracce osservate e come solo poche zone siano state più intensamente sciate: per queste ultime si cerca così di migliorare le misure adottate.


Inoltre, perché le diverse attività outdoor vengano svolte in modo rispettoso dell’ambiente e della fauna, vengono date alcune raccomandazioni:

  • nella scelta degli itinerari, per ciascuna attività ricreativa, osservare le regole in vigore (rispetto delle zone di tranquillità, delle aree in rinnovazione, rimanere sugli itinerari marcati);
  • rispettare le zone di tranquillità, evitare i punti di foraggiamento e i rumori eccessivi;
  • all’interno del bosco muoversi solo sulle strade forestali o sugli itinerari marcati esistenti;
  • riconoscere gli ambienti della fauna e quando possibile allontanarsi dagli animali, osservandoli a debita distanza;
  • frequentare la natura nei giusti orari: evitare di essere in giro prima del sorgere del sole e dopo il tramonto;
  • al di fuori degli itinerari autorizzati non praticare assolutamente attività sportive negli ambienti naturali;
  • non sciare mai in aree con presenza di rinnovazione forestale.


Link: https://www.bergwelt-miteinander.at/winter.html 

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